Il Refresh del Data Center è un’attività che ogni azienda deve pianificare periodicamente per essere sicura che ogni componente sia sempre performante e protetto, risolvendo la gestione delle risorse obsolete, migliorando la resilienza e riducendo, di conseguenza, i costi operativi. Il mancato aggiornamento dell’infrastruttura dati può rappresentare un importante ostacolo per ogni realtà aziendale, comportando rallentamenti, disfunzioni e impedimenti all’evoluzione dei servizi e del business, fino al blocco totale dell’operatività.
Nell’ambito della gestione dei rischi è indispensabile implementare un sito di Disaster Recovery, che garantisca all’azienda la continuità operativa, il ripristino dei dati e delle funzionalità critiche in caso di eventi catastrofici come disastri naturali, attacchi informatici o guasti tecnici. Il nostro progetto realizzato per l’azienda IF65 e gestito con Andrea Odolini – CIO IF65 – è partito da queste necessità.
L’AZIENDA
IF65 opera nel settore Retail su diversi canali distributivi e ambiti merceologici. È la Capogruppo di Italmark, storico marchio della Grande Distribuzione Organizzata nato negli anni 60 nella Provincia di Brescia e diffuso oggi in tutto il Nord Italia, attiva anche con l’insegna Family Market. IF65, oltre al canale GDO, presidia anche i canali della Distribuzione Specializzata, che la vede presente con negozi a marchio Sportland (articoli sportivi), Stilnovo (casalinghi), Ecobrico (bricolage), Naima (profumerie) e Trony (elettronica).
SFIDA
IF65 intendeva, in primis, aggiornare e ottimizzare l’infrastruttura Data Center proprietaria, per renderla ancora più performante, dinamica e scalabile, in linea con la crescita del volume dei dati trattati.
Nell’ambito della gestione della continuità operativa della catena di distribuzione – attiva 7 giorni su 7 con il supporto di oltre 3000 collaboratori – l’azienda ha richiesto una nuova architettura dei servizi IT basata sull’utilizzo di due sale CED distanti 10 kilometri l’una dall’altra, da destinare a un sito di produzione e uno di disaster recovery, collegati in fibra ottica. L’obiettivo era ottenere un’infrastruttura dati resiliente con RTO=0 e RPO=0, con un piano strutturato di Data Protection.