Il termine “data center” è sempre più utilizzato anche in Italia. Ma in quanti sono consapevoli di cosa si tratti esattamente?
Il data center può essere definito come il cuore tecnologico di ogni business, poiché garantisce il funzionamento costante di tutti i processi, sistemi, comunicazioni e servizi a supporto delle quotidiane attività dell’impresa. Conosciuto anche con l’acronimo di CED (ossia Centro Elaborazione Dati) così come col termine server farm, il data center tipicamente raggruppa tutte le apparecchiature e tecnologie che sono necessarie al funzionamento del sistema informativo di un’azienda.
In linea generale, un data center può contenere:
- Server
- Sistemi di archiviazione e conservazione dati (storage)
- Sistemi di monitoraggio, controllo e gestione
- Router
- Switch
- Applicazioni
- Infrastrutture di telecomunicazione
- Eventuali accessori
- Gruppi di continuità
- Sistemi di sicurezza (per il raffreddamento o la gestione di eventuali incendi)
Anche in Italia i data center sono sempre più diffusi. Tipicamente, questi “hub” includono apparecchiature come router, server, impianti di storage e più in generale tutto il necessario a garantire la cosiddetta continuità operativa dell’impresa. In un certo senso, dunque, il data center contribuisce in modo fondamentale all’efficienza delle aziende, specialmente in un momento storico come quello attuale, in cui i sistemi informativi rappresentano uno strumento imprescindibile per qualunque business.
Così come nel resto del mondo, anche i data center in Italia governano e movimentano quotidianamente immense quantità di big data, di processi e servizi vitali per aziende di qualunque settore e qualunque livello.
In definitiva, dunque, i data center sono progettati per assicurare performance ed efficienza quotidiane alle imprese, governando la totalità dei loro device grazie a infrastrutture cosiddette “ridondate”, ossia duplicate. La duplicazione dei sistemi permette infatti di garantire un funzionamento continuativo dei sistemi informativi anche nel caso di guasti o anomalie.
Va infine precisato che, attualmente, sono sempre più diffusi i cosiddetti VDC, anche conosciuti con il nome di data center virtuali o “cloud data center”. Nella pratica, questo significa che esistono oggi soluzioni di data center che, oltre ad ospitare sistemi fisici tradizionali, dispongono anche di server virtuali che permettono una maggiore ottimizzazione delle risorse e una riduzione più sensibile di consumi, semplificando al contempo la normale gestione di numerose attività. I server virtuali consentono infatti una gestione da remoto che si riverbera, in termini pratici, in un abbattimento di costi per l’azienda.