La Business Continuity, conosciuta anche come “Continuità Operativa”, può essere definita come la capacità di un’azienda, organizzazione o business di continuare nell’erogazione dei propri servizi e prodotti a seguito di un evento che ha minato la sua normale operatività.
Sebbene il concetto generico di Business Continuity possa essere applicato a qualunque tipo di azienda e a qualunque tipo di incidente o disastro, nell’era digitale la sua definizione si è fatta più precisa e circostanziata. Ciò è legato all’importanza del dato nell’attività aziendale in un’epoca in cui il patrimonio di conoscenze di un business è indissolubilmente legato alla tecnologia da esso impiegata.
Ecco quindi che la Business Continuity si definisce come l’insieme dei processi necessari non soltanto a continuare a erogare prodotti e servizi, ma anche a individuare le minacce potenziali cui l’organizzazione è esposta.
In base agli eventi pericolosi individuati, il cosiddetto Business Continuity Plan permette di definire e stabilire tutti i processi necessari perché la struttura possa continuare a operare anche nel caso in cui le condizioni avverse preventivate si verifichino. In questo modo, la Business Continuity si pone l’obiettivo a lungo termine di “mettere al sicuro” la capacità produttiva di un’azienda, e con essa la sua immagine di brand e la sua performance.
In termini pratici, attraverso un corretto piano di Business Continuity, un’organizzazione sarà in grado di ridurre al minimo il contraccolpo legato a un incidente, in modo che questo non condizioni irreparabilmente le sue attività.
Il Business Continuity Plan
Il piano di Business Continuity permetterà di definire le corrette strategie operative attraverso la stesura di un vero e proprio manuale che include minacce e soluzioni. Questo documento è essenziale nel più ampio concetto di prevenzione del rischio e di reazione all’evento danneggiante nel caso in cui la minaccia all’organizzazione si concretizzi.
Di norma, il Business Continuity Plan è unico per ogni singola azienda perché stilato per soddisfare esigenze specifiche, e perché identifica caratteristiche e minacce differenti per ogni business. Tuttavia, esistono elementi del piano che possono essere considerati comuni. Essi includono:
- Le informazioni generali sull’azienda
- Le aree e le funzioni chiave dell’azienda o dell’ente, che dovranno essere assolutamente protette secondo uno specifico ordine di priorità
- Le criticità che possono verificarsi in base a un’analisi delle specifiche caratteristiche aziendali
- Le procedure di recupero e le loro fasi, al fine di garantire la già citata continuità operativa
- Il downtime, ossia il tempo accettabile in cui le attività aziendali possono essere interrotte senza danni irreparabili
- Il team di lavoro, con chiare indicazioni delle diverse professionalità e dei ruoli da assumere nel caso in cui si verifichi l’evento critico
Quale differenza c’è tra Business Continuity e Disaster Recovery?
Il Disaster Recovery e la Business Continuity potrebbero apparire sinonimi, ma non lo sono.
Il primo specifica infatti le misure da adottare per mantenere, mettere al sicuro o ripristinare il prezioso patrimonio digitale che è parte dell’attività di business di aziende ed enti.
La Business Continuity, invece, è una strategia più generale che identifica le minacce possibili, le loro eventuali conseguenze e le misure preventive e risolutive per ridurre queste ultime al minimo.
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