Nel panorama aziendale moderno, l’adozione del cloud computing è diventata una prassi consolidata per sfruttare al meglio la flessibilità, l’agilità e le potenzialità di scalabilità garantite dai cloud provider, secondo i principi approfonditi nelle puntate precedenti del nostro Cloud Computing Project.
La migrazione delle infrastrutture e delle applicazioni verso ambienti cloud non è però limitata a un cambio di piattaforma tecnologica, ma implica anche una trasformazione per tutto ciò che riguarda il modello di gestione finanziaria aziendale.
In passato, le infrastrutture on-premises spesso richiedevano un approccio basato sugli investimenti di tipo CapEx; il cloud computing, invece, introduce un paradigma differente, dove la spesa è legata all’utilizzo effettivo delle risorse e segue un modello OpEx. Cosa cambia in questo senso?
Le differenze finanziarie tra CapEx (spese di capitale) e OpEx (spese operative) riguardano principalmente il modo in cui vengono contabilizzate e gestite le spese aziendali.
Le spese di capitale rappresentano gli investimenti in beni durevoli o asset a lungo termine (es. l’acquisto di attrezzature) e vengono generalmente ammortizzate nel corso del tempo e registrate come attività nel bilancio aziendale.
Le spese operative, necessarie per gestire e mantenere le attività aziendali (es. spese per il personale, l’energia e i servizi di abbonamento) vengono contabilizzate come costi ricorrenti nel bilancio aziendale e sono deducibili dalle tasse nell’anno in cui si verificano.
Gli investimenti in OpEx offrono diversi vantaggi aziendali. Vediamoli, in sintesi:
- maggiore flessibilità finanziaria, eliminando la necessità di grandi investimenti iniziali e permettendo alle aziende di conservare liquidità;
- scalabilità rapida ed efficiente delle risorse, adattandosi facilmente alle mutevoli esigenze aziendali;
- migliore gestione dei costi, consentendo un controllo e una previsione più precisa delle uscite, contribuendo così a ridurre gli sprechi e ottimizzare l’efficienza operativa;
- maggiore “agilità” aziendale, così che le imprese possano adottare nuove tecnologie e servizi con una rapidità e una flessibilità superiore, mantenendo così la competitività in un ambiente commerciale in continua evoluzione.
Questo cambio, quindi, non solo richiede un nuovo mindset da parte delle aziende, ma pone l’accento anche su una gestione accurata dei costi cloud.
In questo ultimo articolo del nostro Cloud Computing Project, esploreremo nel dettaglio l’importanza della gestione dei costi nel contesto cloud, analizzando le sfide, le best practices e le soluzioni legate al Cloud FinOps, per proporre alle aziende un percorso consapevole di trasformazione digitale, anche dal punto di vista finanziario.
Costi del cloud: una gestione strutturata fa la differenza
La gestione dei costi nel contesto del cloud computing rappresenta un aspetto cruciale per le aziende che iniziano il processo di migrazione. Ma cosa implica realmente questa gestione dei costi cloud?
In termini semplicistici, si tratta di implementare strategie strutturate per monitorare e controllare l’utilizzo delle risorse e dei servizi ospitati nell’ambiente cloud. Sebbene il cloud offra un meccanismo flessibile e scalabile per erogare servizi IT, grazie all’uso di risorse condivise gestite in modo efficiente, la migrazione verso questa nuova infrastruttura non garantisce automaticamente una riduzione dei costi. La complessità e la varietà delle configurazioni, specialmente negli scenari ibridi, possono rendere difficile per i team finanziari un controllo accurato dei contratti e dei relativi costi, a meno che non si adottino strumenti e metodologie specifiche. Che cosa rende così difficoltosa la gestione dei costi?
Il problema
Il problema della gestione inefficiente dei costi nel cloud è evidente quando consideriamo che una parte significativa della spesa, stimata tra il 20 e il 30% secondo analisi condotte dall’IDC, viene sprecata attraverso duplicazioni e inefficienze. Questo dato sottolinea l’urgente necessità di introdurre modelli organizzativi e strumenti dedicati all’ottimizzazione finanziaria nel contesto del cloud. Uno studio condotto dalla FinOps Foundation ha rivelato che addirittura un’azienda su cinque non attua alcun tipo di controllo sui costi cloud, mentre oltre il 35% delle organizzazioni ha sperimentato fluttuazioni dei costi della nuvola che superano le previsioni, oscillando tra il 5 e il 10%. Questi dati mettono in luce la sfida che le aziende devono affrontare nel gestire in modo efficiente i costi nel nuovo e complesso ambiente del cloud computing.
Migrare in Cloud, perché non si può fare copia/incolla?
A riprova del fatto che monitoraggio e adeguamento dinamico della spesa Cloud devono rappresentare una vera e propria “ossessione” per i reparti tecnici e finanziari, arrivano le evidenze dell’ultimo Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano.
La ricerca rivela che la maggior parte delle grandi aziende, pari al 58%, ancora concentra i costi del cloud all’interno del reparto IT, seguendo un modello economico-finanziario non adatto al pay-per-use e alla flessibilità del cloud. Inoltre, tre quarti di queste aziende, corrispondenti al 74% del campione, continuano a gestire i costi e le risorse del cloud utilizzando logiche tradizionali simili a quelle dei sistemi on-premise, risultando quindi poco adatte a comprendere la dinamicità e la scalabilità dei modelli di pricing cloud. Questa gestione inefficace dei costi del cloud porta più della metà delle aziende, precisamente il 54%, a superare il budget stabilito all’inizio dell’anno. Tra queste, il 30% ha superato il budget iniziale di oltre il 5%.
Durante gli incontri settimanali con i clienti, riscontriamo frequentemente queste difficoltà. Molti dei nostri interlocutori ci confessano di non aver condotto analisi preventive ben strutturate e di non aver implementato i necessari processi di controllo, adattamento e ottimizzazione nel Cloud.
Purtroppo, questa carenza, spesso derivante da un approccio self-service, senza il supporto di un partner specializzato, ha portato a considerare le piattaforme cloud inadatte al contesto aziendale, causando ritardi nell’efficienza e nell’ottimizzazione dei carichi di lavoro IT.
In questo contesto, il modello Cloud FinOps rappresenta un’importante risorsa per le aziende che desiderano massimizzare il valore dei propri investimenti nel cloud, ottimizzando i costi e garantendo una governance finanziaria efficace.
Cloud FinOps: cos’è e come funziona
La gestione finanziaria del cloud, nota come FinOps o Cloud FinOps, è una disciplina in costante evoluzione e una vera e propria pratica culturale volta a massimizzare il valore aziendale negli ambienti ibridi e multicloud.
Unendo finanza e DevOps, questo modello sottolinea la necessità di una stretta collaborazione tra team IT, finanza e business per introdurre la responsabilità finanziaria nel cloud e prendere decisioni informate sulla base dei dati, gestendo le sfide tra velocità, costi e prestazioni. Non si parla semplicemente di riduzione dei costi legati al cloud, ma di consentire ai team tecnici di fornire in modo più rapido funzionalità, applicazioni e migrazioni di qualità superiore.
FinOps incentiva una discussione interfunzionale su dove e quando investire: ci siano momenti in cui un’azienda deve ridurrei i costi e altri in cui può permettersi di investire di più, con FinOps i team comprendono appieno le ragioni dietro queste decisioni finanziarie.
La FinOps Foundation è una fondazione senza scopo di lucro, parte della Linux Foundation, composta da aziende e professionisti certificati. Promuove attivamente la disciplina FinOps e offre risorse per aiutare le aziende a gestire in modo efficace i costi nel cloud.
FinOps: principi fondamentali
L’adozione di FinOps richiede un cambiamento culturale all’interno delle dinamiche aziendali, incoraggiando la collaborazione tra team IT, finanza e business, per assumersi la responsabilità finanziaria nel cloud. Questo approccio deve essere guidato da un team FinOps centralizzato che mira a stabilire controlli di gestione dei costi del cloud, considerando i vincoli di licenza e senza compromettere le prestazioni.
La Fondazione FinOps ha definito un percorso in tre fasi: informare, ottimizzare e operare.
Nella fase di informazione, si forniscono le conoscenze necessarie per prendere decisioni consapevoli sull’utilizzo del cloud. Nella fase di ottimizzazione, si cercano opportunità di risparmio, ad esempio ridimensionando correttamente le risorse. Infine, nella fase di operatività, le aziende valutano continuamente le proprie prestazioni e implementano politiche automatizzate per regolare i costi senza compromettere efficienza e produttività.
La Fondazione FinOps presenta, inoltre, sei principi fondamentali per guidare il processo decisionale nel modello FinOps, che vanno applicati sinergicamente lungo tutto il ciclo di vita.
- La collaborazione tra i team è essenziale per migliorare continuamente l’efficienza e l’innovazione.
- Ogni team deve assumersi la responsabilità del proprio utilizzo del cloud, utilizzando la visibilità ottenuta nella fase iniziale per gestire efficacemente la spesa.
- Il team FinOps centralizzato è cruciale per confrontare fornitori e servizi cloud, ottenere sconti e gestire le trattative tariffarie.
- È necessario produrre report tempestivi e accessibili, per favorire un processo decisionale efficiente.
- Le decisioni dovrebbero avere come obiettivo anche e soprattutto il valore aziendale, non limitandosi alla riduzione dei costi.
- È fondamentale sfruttare appieno il modello di costo variabile del cloud, per massimizzare il valore della spesa.
Strumenti efficaci per il controllo dei costi
Gli strumenti per il controllo dei costi in cloud sono essenziali per garantire un utilizzo efficiente delle risorse e per ottimizzare le spese. Esempio, per quanto riguarda AWS, troviamo AWS Cost Explorer, che fornisce analisi dettagliate sui costi e suggerimenti per l’ottimizzazione. Inoltre, AWS Budgets consente di impostare limiti di spesa e ricevere notifiche in caso di superamento.
Tuttavia, esistono anche strumenti di terze parti con orientamento multi-cloud che offrono funzionalità avanzate di controllo dei costi e il relativo confronto tra diversi cloud provider.
Allo stesso tempo, è importante riconoscere che i cloud provider hanno particolare interesse a promuovere l’ottimizzazione dei costi, per mantenere i clienti sulla propria piattaforma e incoraggiare l’utilizzo ulteriore dei propri servizi. Pertanto, le politiche interne dei cloud provider, spesso incentivano l’adozione di pratiche volte al risparmio, come l’allocazione di risorse riservate o l’implementazione di politiche di tag basate sui costi.
In conclusione, la gestione dei costi in un ambiente cloud emerge come una componente fondamentale, richiedendo un approccio tanto meticoloso quanto quello dedicato alla gestione operativa dei workload e applicazioni. Ignorare tale aspetto può compromettere seriamente il successo del progetto in cloud. L’adozione di metodologie e processi FinOps si rivela un’ottima guida per implementare le best practices più adatte al proprio contesto, consentendo una gestione finanziaria mirata e consapevole.
Un partner specializzato, soprattutto nelle prime fasi, risulta fondamentale per intraprendere efficacemente il percorso nel cloud, fornendo supporto e competenze fondamentali lungo l’intero processo di implementazione o transizione.
Fonte immagine: Finops.org
Fonti:
finops.org
osservatori.net
digital4.biz
idc.com